brexit

E’ sempre la questione Brexit a indirizzare la politica monetaria della Bank of England. La banca centrale di Londra ha infatti deciso di non ritoccare il costo del denaro, proprio a causa del panorama incerto riguardo al divorzio dalla UE.

La Bank of England e il costo del denaro

brexitIl meeting della banca centrale britannica si è concluso con un voto unanime del consiglio per mantenere il tasso di interesse allo 0,75%. L’istituto britannico ha confermato la necessità di andare avanti con i rialzi del costo del denaro, ma ha altresì chiarito che ciò avverrà in modo graduale. Insomma i mercati, che si aspettavano una BoE più intraprendente, devono fare i conti con uno scenario molto più cauto. L’ombra incombente della Brexit infatti non suggerisce mosse affrettate. Secondo il governatore Carney il suo istituto si aspetta un accordo con la UE che sia a metà strada tra un’integrazione stretta in stile Spazio Economico Europeo e le regole fissate dal WTO.

Dal punto di vista dello scenario economico, la Bank of England ha rivisto al rialzo le stime di crescita (PIL a 1,5% rispetto all’1,2% previsto in precedenza). La spinta arriva dall’incremento delle scorte da parte delle imprese, in vista dell’arrivo della Brexit. L’inflazione invece è stata rivista al ribasso, all’1,6% nel quarto trimestre del 2019 e al 2% nel quarto trimestre del 2020, in calo rispetto alle precedenti previsioni del 2% e del 2,1%.

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La reazione della sterlina britannica

Il comunicato sul costo del denaro della BoE, come abbiamo già detto, ha un po’ deluso i mercati che si aspettavano un tono moderatamente più da falco. Tuttavia la sterlina non si è mossa molto. Il cambio con l’euro è infatti rimasto stabile dopo che aveva raggiunto il minimo di 4 settimane a 0,8567. Chi adotta strategie parabolic sar forex può cogliere l’incertezza del momento. Anche il cambio con il dollaro americano si è mosso poco, dopo aver toccato un massimo di due settimane martedì.

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