Comincia all’insegna delle vendite la settimana del mercato del petrolio, sulla scia quindi di quanto successo settimana scorsa, che è stata la prima in calo nelle ultime tre. A pesare sul sentiment del mercato sono i dati in aumento sui contagi da Covid, e i conseguenti lockdown che si stanno adottando in molti Paesi del mondo. Tutto questo aumenta il timore di un forte calo della domanda di greggio. Ma come vedremo, neppure dal lato dell’offerta arrivano buone notizie.
Le spine del mercato del petrolio
Riguardo ai casi di Covid, l’impennata più preoccupante è quella negli Stati Uniti, dove si viaggia ad oltre 83.000 nuovi contagi al giorno. Ma in Europa le cose non vanno certo meglio. La Francia ha segnalato un aumento giornaliero record di nuove infezioni domenica, mentre l’Italia ha cominciato un mezzo lockdown. Questa recrudescenza di fatto blocca la ripresa della domanda.
Per questi motivi il mercato del petrolio è andato in contrazione. Lunedì mattina i future del Wti con scadenza dicembre calano sotto i 39 dollari al barile, mentre il Brent scende vicino alla soglia dei 40 dollari.
Problemi anche dal lato dell’offerta
Come se non bastassero i problemi dal lato della domanda, non giungono buone notizie neppure dal lato dell’offerta. Sul finire della scorsa settimana la National Oil Corp, la maggiore compagnia petrolifera libica, ha revocato la forza maggiore sulle esportazioni dai porti di Es Sider e Ras Lanuf. Inoltre le nuove previsioni hanno sorpreso gli analisti, visto che la NOC ha annunciato un incremento produttivo fino a un milione di barili al giorno entro le prossime quattro settimane.
Annotazione: chi apprezza il trading sulle commodities dovrebbe anche provare a comprendere cosa sono le opzioni vanilla.
Opec preoccupata
Dal canto suo anche l’Opec+, dopo i tagli dell’output decisi nei mesi scorsi, da gennaio 2021 dovrebbe incrementare la produzione di 2 milioni di barili al giorno. Chiaramente questa situazione metterà pressione sul cartello, che potrebbe essere costretto a ritardare il suo piano per aumentare le riduzioni della produzione, attualmente previsto per il 1 Gennaio. Settimana scorsa Putin, presidente della Russia (uno dei maggiori paesi produttori di petrolio al mondo) ha indicato che potrebbe accettare di estendere le riduzioni della produzione di petrolio OPEC +. Ciò ha fornito un piccolo supporto ai prezzi.