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Importante mossa di Stellantis nel mercato dell’auto. La società italo-olandese ha infatti acquistato Share Now, il brand specializzato nel car sharing nato da una joint venture tra BMW e Mercedes.

L’acquisto della Joint Venture

stellantisStellantis conduce questa operazione attraverso la controllata Free2Move, dedicata proprio allo sharing di veicoli. La joint-venture share Now è stata costituita nel 2019 dai due colossi del Dax 40 Mercedes e BMW.
Al momento non si conoscono ancora i contenuti economici della acquisizione, il cui termine è soggetto alle consuete condizioni di chiusura. Principalmente il rispetto dei requisiti stabiliti dall’Antitrust.

Cosa porterà a Stellantis la jointVentures Share Now

Con questa operazione, Stellantis mira a consolidare il posizionamento di Free2Move in ambito italiano ed europeo. Infatti Share Now porta in dote 14 città che sono servite nel Vecchio Continente, attraverso oltre 10 mila veicoli. Parliamo di un bacino di utenza di circa 3,4 milioni di clienti.

L’operazione è stata accolta positivamente anche in Borsa. Stellantis infatti è balzata in vetta al listino principale di Piazza Affari, avvicinandosi alla soglia dei €13 per azione. (chi lo vuole negoziare dovrebbe imparare bene cosa sono i pattern trading).

Come Opel Rent

L’acquisto della joint ventures Share Now segue di poco tempo l’altra acquisizione nello stesso ambito, ossia Opel Rent. In via parallela Stellantis sta anche lavorando per espandersi negli Stati Uniti dov’è il servizio di sharing di autoveicoli È già disponibile in alcune città è stati.

Le rose e le spine

Se l’operazione di acquisizione di questa joint venture tedesca rappresenta una spinta per Stellantis, restano comunque i problemi che affliggono l’intero mercato automobilistico.
Questi problemi vengono sottolineati dagli ultimi dati sulle immatricolazioni auto. In Italia si è registrata una contrazione complessiva del 33% rispetto al mese di aprile del 2021. Rispetto alla media, Stellantis ha fatto anche peggio visto che il calo è stato del 41%. Sull’intero primo quadrimestre le immatricolazioni del gruppo sono il 33,6% in meno rispetto al primo quadrimestre del 2021.

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